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al testo proposto da Alfredo Rienzi
Prigione
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Prigione
Sarebbe così facile da dire eppure la bocca inciampa è una bambina capricciosa che no no va ripetendo in mezzo ai semafori furiosa lungo le strade di una sfacciata primavera, sarebbe così facile da fare eppure le mani corrono via sono gatte in calore arruffate che miagolano petulanti ragioni e nulla sanno di vero,
il cielo tace, gli occhi si piegano nessuno sa scegliere di vivere se non nel paradiso delle proprie intenzioni almeno all’inferno ‒ che sia benvenuto ‒ fare del desiderio una casa piccola e oscura, aprire tutte le porte entrare e richiuderle come in una prigione restare quieti smetterla di fuggire dietro al più stupido dei pensieri arrendersi a questa fame benedire la pelle e le sue infinite preghiere.